lunedì 21 gennaio 2013

La visita guidata della quarta giornata

Sabato 15 dicembre 2012
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua. Visita guidata al Castello di Maccastorna (LO). Costo: 5 euro. Ritrovo davanti all’ingresso.
La nascita della Rocca risale alle lotte tra Guelfi e Ghibellini cremonesi: fu fondata dai Ghibellini intorno al1250 che la usarono come rifugio nel 1270, dopo essere stati sconfitti e costretti alla fuga dai Guelfi. Dopo un assedio durato un anno, la Rocca fu conquistata, saccheggiata, distrutta ma subito riedificata. Nel secolo seguente passò ai Vincimala, cui subentrarono poi i Visconti. Nel 1385 fu venduta da Bernabò Visconti a Guglielmo Bevilacqua, esponente di una potente famiglia veronese, come regalia per meriti di guerra. I Bevilacqua tennero il feudo e la Rocca fino alla fine dell'Ottocento, ad eccezione di un breve periodo nel XV sec. durante il quale si verificò l'episodio più famoso legato alla Rocca. Nel 1406 venne donata a Cabrino Fondulo da Carlo Cavacabò, signore di Cremona. Desiderando impossessarsi della città, il Fondulo invitò Cavalcabò e alcuni suoi familiari nel maniero e nottetempo li uccise tutti a tradimento, divenendo in tal modo il padrone di Cremona. Le leggende parlano dei fantasmi degli uccisi che si aggirano nel Castello chiedendo vendetta. Se Cabrino Fondulo è passato alla storia come uomo sleale e sanguinario, è al suo nome che sono legati i maggiori interventi sulla Rocca. Infatti dotò il complesso di otto torri, quattro angolari e quattro al centro di ogni lato, mentre abbellì l'interno facendo affrescare varie sale. Attualmente la Rocca, sede dell'Azienda Agricola Biancardi e si presenta in buono stato di conservazione. Delle otto torri ne rimangono tre sul lato settentrionale e una al centro del lato meridionale. Sono presenti le mura merlate, il rivellino dove una volta vi era il ponte levatoio e il fossato che conserva parte degli spalti originari.
La visita, condotta dallo storico Davide Tansini, proseguirà alla volta di Pizzighettone (CR).
I signori di Milano provvidero nel tardo Medioevo e nel primo Rinascimento a trasformare Pizzighettone – cittadina situata sul fiume Adda, fra Cremona, Lodi e Piacenza – in una testa di ponte fortificata volta a difendere e controllare il Cremonese ed il basso córso del fiume: un caposaldo strategico, anzi, una vera e propria «città da guerra», munita di torri, cinta muraria, castello e rocchette. Pur inglobate entro successivi restauri e trasformazioni – la piazzaforte rimase attiva sino al XIX secolo, oltre l’Unità d’Italia – le edificazioni viscontee costituiscono il fondamento ancór oggi riconoscibile di uno déi principali presidî un tempo esistenti in Lombardia e nella Pianura Padana.